Un vero acquario sta organizzando dei tour basati sul Museo di Animal Crossing: New Horizons!

Sull’isola di Sears si trova un museo ricco di esemplari. Un gufo di nome Blatero accoglie i giocatori all’entrata, dopo la quale l’edificio si divide in tre sezioni distinte: fossili, insetti e pesci.
L’acquario, sulla destra, ospita litri e litri di acqua racchiusi in vasche, ognuna delle quali riproduce alla perfezione i vari ecosistemi dell’isola. In uno stagno artificiale, una carpa si muove tra le ninfee e le alghe mentre una tartaruga azzannatrice giace su un tronco; creature provenienti dalle profondità oceaniche, come il pesce remo o il celacanto, nuotano sinuosamente in una vasca più scura che ricorda il fondale degli oceani.

Chiaramente il Museo di Sears non è reale, ma si tratta di uno degli edifici dell’isola di Nicole Carpenter, (scrittrice ed editrice del Polygon) in Animal Crossing: New Horizons è uno dei pochi posti ancora visitabili (anche se virtualmente), dato che musei e acquari di tutto il mondo sono stati costretti alla chiusura a tempo indeterminato a causa della pandemia di Covid-19. Il Monterey Bay Aquarium, che si trova in California è uno di questi.

L’acquario, infatti, è chiuso al pubblico dal 12 marzo, ma non si è dato per vinto, decidendo di spostare le proprie attività online, includendo le mostre in Animal Crossing: New Horizons.

Come possiamo leggere in questo tweet pubblicato dalla pagina ufficiale del Monterey Bay Aquarium: “Salve amici, siamo emozionati di comunicarvi che ospiteremo sulla nostra isola @ehmee del @FieldMuseum in live su Twitch questo pomeriggio dalle 14 alle 16! Nerderemo insieme su fossili e pesci, sarà davvero divertente! Ci vediamo.”

Sono un paio di giorni che lo staff dell’acquario sta trasmettendo in streaming sui social delle mostre sul museo in Animal Crossing: New Horizons, inoltre martedì 14 aprile il canale ha ospitato l’esperta di fossili dello Chicago’s Field Museum, Emily Graslie per un tour virtuale guidato del museo dell’isola.

“Una delle meccaniche principali di Animal Crossing è quella di catalogare gli animali e i fossili presenti sull’isola per conto del curatore del museo, Blatero, trasformando il gioco in un museo di storia naturale virtuale”.

Le parole di Patrick Webster (content creator) ed Emily Simpson (curatrice dei social dell’acquario) in una mail inviata a Polygon sono chiare: “Con la chiusura di tutte le istituzioni a causa del Covid-19, il gioco ha il ruolo che musei e acquari hanno sempre svolto tutti i giorni: quello di mostrare la fantastica vita che condividiamo nel nostro pianeta raccontandone anche curiosità divertenti. Quando giochiamo ad Animal Crossing ci sembra un po’ di rivederci nella nostra sala espositiva a gioire nello scoprire qualcosa di nuovo e nel condividerlo con il mondo.”

Tutti gli animali, gli insetti e i fossili catalogabili in Animal Crossing: New Horizons si basano su specie realmente esistenti, come viene affermato sempre da questi ultimi. Inoltre, Webster e Simpson sostengono che i fossili componenti il Tirannosauro (cranio tirannosauro, torso tirannosauro e coda tirannosauro) nel gioco siano basati su un esemplare presente al Field Museum, il famoso SUE, rinvenuto nel 1990 nel Sud Dakota.

In particolare l’esperta di fossili Graslie aveva affermato di essere particolarmente emozionata di ritrovare in New Horizons il Dimetrodonte (torso dimetrodonte e cranio dimetrodonte), creatura a suo parere più vicina alla specie umana che a quella dei dinosauri.

In un’email a Polygon infatti scrive: “Il fatto che nel gioco sia presente il Dimetrodonte è qualcosa di davvero fantastico, e lo è ancora di più il fatto che gli sviluppatori possano in questo modo avere l’opportunità di educare i giocatori alla storia evolutiva di questa specie.” quindi continua: “Adesso le bacheche sui mie social sono piene di screen di giocatori con i loro esemplari di Dimetrodonte appena rinvenuti. Ciò mi ricorda che hanno imparato qualcosa di nuovo (divertendosi).”

Chiaramente non tutto può essere però così preciso. La nota irrealistica si rivede nel fatto che tutti i fossili siano reperibili sulla stessa isola. “Chiaramente è più semplice collezionare e recuperare fossili nel gioco” dicono Webster e Simpson. Il tour su Animal crossing inizierà alle 2 del pomeriggio e terminerà alle 5 su Twitch. Webster, Simpson e Graslie daranno un’occhiata alle varie creature in New Horizons. Ci sarà molto da mostrare.

“Imparerete di tutto, dai dinosauri e le creature marine più antiche fino ai rettili marini e ai cefalopodi estinti, è interessante come il museo li cataloghi cronologicamente basandosi sulla loro evoluzione”, inoltre Simpson e Webster aggiungono: “Vengono anche organizzati gli insetti in base al loro ecosistema sia nella sala espositiva che nell’habitat dell’isola che viene ricreato. Anche Blatero è un’ottima fonte di informazioni, sfatando miti da sempre risaputi e rimarcando la distinzione tra dinosauri e rettili con la sua inconfondibile gioia e il suo entusiasmo contagioso per la natura.”

Lo staff del Monterey Bay Aquarium, invece, è impaziente di illustrare ai giocatori tutte le informazioni sul pesce macropinna, una specie scoperta dai ricercatori del Monterey Bay Aquarium nel canyon sottomarino di Monterey. Lo strano pesce abissale presenta una testa traslucida e “gli occhi puntati dritti verso la superficie alla ricerca di cibo” secondo Simpson e Webster. Si tratta di una di quelle creature che sembrano troppo assurde per essere reali, ma eccola qui: sia in Animal Crossing: New Horizons, che nella realtà.

“Ad un certo punto nella nostra vita scatta in noi una certa curiosità verso le altre creature con cui condividiamo il nostro pianeta, e Animal Crossing incoraggia questo senso di avventura e di scoperta che è in noi, sempre con tempi opportuni.” dice Graslie.

“Ognuno di noi ha l’opportunità di diventare un ricercatore (e anche un donatore!) dei nuovi organismi presenti sull’isola. Si ha la capacità di partecipare attivamente alla catalogazione della diversità tra specie. Spero che i giocatori portino con loro nella vita reale anche solo un po’ di curiosità verso il mondo della natura e mi auguro che ciò li aiuti anche ad apprezzare le centinaia e migliaia di impiegati di museo e scienziati che dedicano la loro vita a questo lavoro per arricchire il nostro mondo.”

E voi cosa ne pensate di questa iniziativa? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o sul nostro Forum.

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